Per i proprietari di abitazioni unifamiliari che intendono usufruire del superbonus 110% il tempo stringe, la scadenza, infatti, è prevista per il 30 giugno 2022; se però entro quella data sono stati eseguiti almeno il 30% dei lavori la scadenza slitta al 31 dicembre 2022. Come dicevano, il tempo stringe.
Molti si saranno chiesti come si determina il 30% del SAL (Stato Avanzamento Lavori)?
Innanzitutto precisiamo che l’Agenzia delle Entrate dichiara che lo stato di avanzamento lavori dovrà essere calcolato in relazione alle singole tipologie di intervento e non alla spesa complessiva e spetterà a un tecnico abilitato inviare la documentazione all’ENEA. Il tecnico dovrà quindi effettuare verifiche separate per ogni intervento effettuato. Secondo la Legge non è possibile asseverare più di due SAL intermedi per il Superbonus, escluso ovviamente la comunicazione di fine lavori. Un’altra importante precisazione da tener presente è che tra i due SAL ci deve essere necessariamente almeno il 30% di differenza.
Esempio: Se il primo SAL è stato presentato al 30% degli interventi completati il secondo può essere presentato al 60%. Oppure, se il primo è stato presentato al 42% dei lavori completati il secondo dovrà prevedere il 72%.
Il caso di mancato raggiungimento del 30% dei lavori completati farà decadere il beneficio fiscale. Le agevolazioni però copriranno i pagamenti avvenuti entro il 30 giugno 2022.
Dati i tempi ristretti optare per un unico interlocutore per l’intera esecuzione sicuramente faciliterà e velocizzerà tutte le procedure.
Dettagli del SAL
Per definizione lo stato di avanzamento lavori serve per il pagamento degli acconti e riassume le lavorazioni effettuate dall’inizio dei lavori sino alla fine.
Nel frontespizio del SAL saranno riportati i seguenti dati:
Il documento non solo elencherà gli interventi eseguiti ma dovrà riportare anche le pattuizioni contrattuali tra impresa e committenza.
All’interno invece verranno riportati:
Sul tavolo delle trattative del Governo è presente già da qualche settimana una proposta di proroga per le unifamigliari che quindi eliminerebbe l’obbligo del 30%. La conferma della proroga sembrerebbe quasi notizia certa ma per la conferma dovremo ancora aspettare.