Sia in fase di costruzione che di ristrutturazione, l’importanza attribuita alle porte interne cresce di anno in anno.
Oltre alla sua funzione, viene infatti riconosciuto il suo grande valore estetico.
La classica funzione di una porta interna è da quella di:
ma non per ultima è da considerare la sua capacità di abbellire l’ambiente, grazie all’ampia scelta di tipologie e materiali che la rendono un vero e proprio complemento d’arredo.
Esistono diverse tipologie di porte interne e possono essere realizzate in diverse colorazioni e materiali, seguire una linea tradizionale o avere un disegno più moderno.
Trovare quella più adatta alle nostre esigenze può sembrare un compito semplice, tanto da essere sottovalutato.
Abbiamo perciò selezionato cinque punti utili da seguire nella scelta di una porta interna.
Per la scelta di una porta interna la prima cosa da prendere in considerazione è lo spazio in cui questa ci condurrà:
ampi spazi ci permetteranno infatti di utilizzare porte più “ingombranti” nella struttura, come porte interne classiche a battente, mentre se la nostra necessità è quella di ottimizzare gli spazi sarà più indicato ricorrere a porte interne scorrevoli.
È credenza diffusa quella di dover scegliere un’unica tipologia di porta interna per ogni stanza della nostra abitazione, con il risultato di avere porte tutte uguali in colore, dimensione, materiale e tipologia.
Un’idea interessante da prendere in considerazione è invece quella di differenziare la porta a seconda della funzione dell’ambiente in cui conduce, pur rispettando la scelta stilistica fatta in modo da non creare confusione, ma conferendo un ordine preciso alla disposizione interna degli spazi.
A questo punto possiamo scegliere la tipologia di porta: a battente classica, scorrevole, a libro.
Una porta a battente è la classica porta a una o due ante con apertura a rotazione, per cui il suo ingombro è pari a quello della larghezza dell’anta e normalmente si apre verso l’interno della stanza in cui conduce;
scegliere una porta scorrevole è ideale quando non c’è spazio sufficiente: può essere a scorrimento esterno, quando le ante scorrono parallele alla parete, oppure a scomparsa, se c’è possibilità di far scorrere le ante all’interno della parete grazie ad un’intercapedine;
infine le porte a libro, composte da più pannelli pieghevoli, consentono di guadagnare spazio in modo alternativo quando non c’è la possibilità di installare una porta a scomparsa.
Possono essere scelti materiali tradizionali come legno o vetro, oppure più moderni come laminati o resine.
Se amiamo i classici è sicuramente da valutare il legno, un materiale duraturo e robusto, mentre laminati e resine soddisfano gusti più moderni.
Il vetro viene scelto per la sua eleganza, ma soprattutto per le sue caratteristiche: permette infatti di separare gli spazi senza dividerli nettamente e di garantire un’illuminazione interna notevole.
Ultimo punto, ma non per importanza!
Può sembrare banale, ma in realtà è fondamentale il supporto di un professionista, perché potrà affiancarti in questa scelta importante dove funzionalità e ricerca estetica devono coordinarsi, offrendoti consulenza e preziosi consigli.
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